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Descrizione

Adagiato sulla sponda sinistra del fiume Bormida, conosciuto comunemente con il nome: " Madonna di S. Biagio", il Santuario risale al secolo XII ed aveva funzione di "pieve" o chiesa principale con "tituli sub plebe", ossia con cappelle sottostanti alla pieve, nella piena unità sacramentale. La pieve di Monesiglio intesa come comunità cristiana, avente già un suo luogo di culto, è più volte citata nei diplomi ottoniani dei sec. X e XI con la dizione "plebs Monatcile".

Recenti lavori hanno evidenziato le tre absidi e gli archetti pensili, perfettamente semicircolari, che corrono lungo la parte alta della fiancata di sinistra.L'uniformità del puro stile romanico, le eccellenti condizioni di conservazione dell'opera, l'armonica fusione dell'edificio con l'ambiente circostante contribuiscono a creare una suggestione notevole, che, unita agli indubbi valori storici, architettonici ed artistici, permettono di collocare la pieve di Monesiglio fra le opere più belle e significative dell'intera vallata.
All'interno: i pregiati affreschi romanico- bizantini dell'abside centrale, risalenti al sec. XII, riportati alla luce recentemente e raffiguranti un maestoso Cristo Pantocratore, circondato dai simboli dei quattro evangelisti; sulla parete destra, un affresco quattrocentesco con Madonna e Bambino fra S. Giovanni Battista e S. Antonio Abate.
Il santuario, molto caro ai monesigliesi, è centro di devozione secolare alla Madonna, invocata con il nome di S. Maria d'Acqua Dolce.

La festa ricorre la prima domenica di settembre ed è preceduta da una novena molto frequentata


Foto

Santuario di S. Maria d'Acqua Dolce



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