A chi è rivolto
I manufatti di cemento-amianto impiegati in edilizia sono costituiti da materiale non friabile che non tendono a liberare fibre spontaneamente se nuovi o in buono stato di conservazione, . Il cemento-amianto, quando si trova all`interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, a meno che non venga manomesso. Lo stesso materiale esposto invece ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell`erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall`installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione. La bonifica del cemento-amianto deve essere eseguita soltanto se i manufatti presentano uno stato di degrado tale da consentire un rilascio di fibre. Comunque, non esiste alcun obbligo di rimozione per il solo fattore che in un edificio ci siano manufatti in cemento-amianto, dei quali però occorre accertarne lo stato di conservazione. L`obbligo di bonifica (rimozione, incapsulamento, confinamento) scatta soltanto se lo stato di conservazione è precario. Per gli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto le procedure tecniche da adottare sono riportate sul DM 06.09.94 con le specifiche relative sia ai materiali friabili (perciò maggior pericolo) sia ai materiali compatti tipo `eternit`. Prima di effettuare i lavori, è bene ricordare che, in ottemperanza al DLgs n°277 del 15.08.91, è necessario che la ditta esecutrice dei lavori presenti alla ASL territorialmente competente il piano di esecuzione degli stessi. La bonifica amianto delle coperture viene necessariamente effettuata in ambiente aperto, non confinabile e pertanto, deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre. L'operazione di rimozione comporta lo smontaggio delle lastre di copertura, il loro trasferimento a terra e successivo imballaggio e trasporto in discarica. Si applica sia nel caso di sostituzione della copertura con un’altra di materiale diverso, sia nel caso di demolizione dell’edificio. Questa operazione infatti, secondo le norme legislative vigenti, deve essere preceduta dalla rimozione di tutti i materiali contenenti amianto. La bonifica amianto mediante rimozione è il metodo di bonifica che elimina radicalmente e definitivamente ogni rischio di emissione di fibre nell’aria. Tuttavia, associato a questo vantaggio, vi è l’inconveniente, potenzialmente pericoloso, di uno sviluppo consistente di fibre nelle varie fasi di questa operazione. Inoltre si producono grandi quantità di rifiuti contenenti amianto il cui smaltimento, se effettuato in modo inadeguato, può costituire ulteriore motivo di inquinamento ambientale.
Descrizione
I manufatti di cemento-amianto impiegati in edilizia sono costituiti da materiale non friabile che non tendono a liberare fibre spontaneamente se nuovi o in buono stato di conservazione, . Il cemento-amianto, quando si trova all`interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, a meno che non venga manomesso. Lo stesso materiale esposto invece ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell`erosione eolica e di microrganismi vegetali..
Come fare
I manufatti di cemento-amianto impiegati in edilizia sono costituiti da materiale non friabile che non tendono a liberare fibre spontaneamente se nuovi o in buono stato di conservazione, . Il cemento-amianto, quando si trova all`interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, a meno che non venga manomesso. Lo stesso materiale esposto invece ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell`erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall`installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione. La bonifica del cemento-amianto deve essere eseguita soltanto se i manufatti presentano uno stato di degrado tale da consentire un rilascio di fibre. Comunque, non esiste alcun obbligo di rimozione per il solo fattore che in un edificio ci siano manufatti in cemento-amianto, dei quali però occorre accertarne lo stato di conservazione. L`obbligo di bonifica (rimozione, incapsulamento, confinamento) scatta soltanto se lo stato di conservazione è precario. Per gli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto le procedure tecniche da adottare sono riportate sul DM 06.09.94 con le specifiche relative sia ai materiali friabili (perciò maggior pericolo) sia ai materiali compatti tipo `eternit`. Prima di effettuare i lavori, è bene ricordare che, in ottemperanza al DLgs n°277 del 15.08.91, è necessario che la ditta esecutrice dei lavori presenti alla ASL territorialmente competente il piano di esecuzione degli stessi. La bonifica amianto delle coperture viene necessariamente effettuata in ambiente aperto, non confinabile e pertanto, deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre. L'operazione di rimozione comporta lo smontaggio delle lastre di copertura, il loro trasferimento a terra e successivo imballaggio e trasporto in discarica. Si applica sia nel caso di sostituzione della copertura con un’altra di materiale diverso, sia nel caso di demolizione dell’edificio. Questa operazione infatti, secondo le norme legislative vigenti, deve essere preceduta dalla rimozione di tutti i materiali contenenti amianto. La bonifica amianto mediante rimozione è il metodo di bonifica che elimina radicalmente e definitivamente ogni rischio di emissione di fibre nell’aria. Tuttavia, associato a questo vantaggio, vi è l’inconveniente, potenzialmente pericoloso, di uno sviluppo consistente di fibre nelle varie fasi di questa operazione. Inoltre si producono grandi quantità di rifiuti contenenti amianto il cui smaltimento, se effettuato in modo inadeguato, può costituire ulteriore motivo di inquinamento ambientale.
Cosa serve
I manufatti di cemento-amianto impiegati in edilizia sono costituiti da materiale non friabile che non tendono a liberare fibre spontaneamente se nuovi o in buono stato di conservazione, . Il cemento-amianto, quando si trova all`interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, a meno che non venga manomesso. Lo stesso materiale esposto invece ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell`erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall`installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione. La bonifica del cemento-amianto deve essere eseguita soltanto se i manufatti presentano uno stato di degrado tale da consentire un rilascio di fibre. Comunque, non esiste alcun obbligo di rimozione per il solo fattore che in un edificio ci siano manufatti in cemento-amianto, dei quali però occorre accertarne lo stato di conservazione. L`obbligo di bonifica (rimozione, incapsulamento, confinamento) scatta soltanto se lo stato di conservazione è precario. Per gli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto le procedure tecniche da adottare sono riportate sul DM 06.09.94 con le specifiche relative sia ai materiali friabili (perciò maggior pericolo) sia ai materiali compatti tipo `eternit`. Prima di effettuare i lavori, è bene ricordare che, in ottemperanza al DLgs n°277 del 15.08.91, è necessario che la ditta esecutrice dei lavori presenti alla ASL territorialmente competente il piano di esecuzione degli stessi. La bonifica amianto delle coperture viene necessariamente effettuata in ambiente aperto, non confinabile e pertanto, deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre. L'operazione di rimozione comporta lo smontaggio delle lastre di copertura, il loro trasferimento a terra e successivo imballaggio e trasporto in discarica. Si applica sia nel caso di sostituzione della copertura con un’altra di materiale diverso, sia nel caso di demolizione dell’edificio. Questa operazione infatti, secondo le norme legislative vigenti, deve essere preceduta dalla rimozione di tutti i materiali contenenti amianto. La bonifica amianto mediante rimozione è il metodo di bonifica che elimina radicalmente e definitivamente ogni rischio di emissione di fibre nell’aria. Tuttavia, associato a questo vantaggio, vi è l’inconveniente, potenzialmente pericoloso, di uno sviluppo consistente di fibre nelle varie fasi di questa operazione. Inoltre si producono grandi quantità di rifiuti contenenti amianto il cui smaltimento, se effettuato in modo inadeguato, può costituire ulteriore motivo di inquinamento ambientale.
Cosa si ottiene
Tempi e scadenze
I manufatti di cemento-amianto impiegati in edilizia sono costituiti da materiale non friabile che non tendono a liberare fibre spontaneamente se nuovi o in buono stato di conservazione, . Il cemento-amianto, quando si trova all`interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, a meno che non venga manomesso. Lo stesso materiale esposto invece ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell`erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall`installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione. La bonifica del cemento-amianto deve essere eseguita soltanto se i manufatti presentano uno stato di degrado tale da consentire un rilascio di fibre. Comunque, non esiste alcun obbligo di rimozione per il solo fattore che in un edificio ci siano manufatti in cemento-amianto, dei quali però occorre accertarne lo stato di conservazione. L`obbligo di bonifica (rimozione, incapsulamento, confinamento) scatta soltanto se lo stato di conservazione è precario. Per gli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto le procedure tecniche da adottare sono riportate sul DM 06.09.94 con le specifiche relative sia ai materiali friabili (perciò maggior pericolo) sia ai materiali compatti tipo `eternit`. Prima di effettuare i lavori, è bene ricordare che, in ottemperanza al DLgs n°277 del 15.08.91, è necessario che la ditta esecutrice dei lavori presenti alla ASL territorialmente competente il piano di esecuzione degli stessi. La bonifica amianto delle coperture viene necessariamente effettuata in ambiente aperto, non confinabile e pertanto, deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre. L'operazione di rimozione comporta lo smontaggio delle lastre di copertura, il loro trasferimento a terra e successivo imballaggio e trasporto in discarica. Si applica sia nel caso di sostituzione della copertura con un’altra di materiale diverso, sia nel caso di demolizione dell’edificio. Questa operazione infatti, secondo le norme legislative vigenti, deve essere preceduta dalla rimozione di tutti i materiali contenenti amianto. La bonifica amianto mediante rimozione è il metodo di bonifica che elimina radicalmente e definitivamente ogni rischio di emissione di fibre nell’aria. Tuttavia, associato a questo vantaggio, vi è l’inconveniente, potenzialmente pericoloso, di uno sviluppo consistente di fibre nelle varie fasi di questa operazione. Inoltre si producono grandi quantità di rifiuti contenenti amianto il cui smaltimento, se effettuato in modo inadeguato, può costituire ulteriore motivo di inquinamento ambientale.
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Argomenti:Pagina aggiornata il 14/04/2023